martedì 3 giugno 2008

MAMMA, MAMMA, VOGLIO UN CANE!

Quante mamme si sentono ripetere spesso questa frase?

Sono diverse le ragioni che portano le famiglie a decidere per questa scelta, ma l’aspetto più rilevante è il legame affettivo quasi istintivo tra il bambino ed il cane e come questo rapporto può assumere un valore pedagogico.

Il denominatore comune tra il bambino ed il cane sicuramente e' il gioco: questa relazione di base mette in atto una serie di meccanismi di interazione che costituiscono una delle prime forme di comunicazione del bambino che vanno dalla gestualità alla verbalizzazione.

Per poter ottenere il massimo beneficio da questo straordinario rapporto è fondamentale la scelta del cane. Ovviamente questa scelta è compito esclusivo dei genitori che possono avvalersi delle seguenti linee guida (è consigliabile, inoltre, integrare le conoscenze tramite siti internet specializzati e/o la consultazione di libri specialistici con il supporto del veterinario di fiducia):

Ø l’età del bambino
Ø l’età del cane e la sua provenienza (canile, allevamento, casa)
Ø l’ambiente in cui vivrà (appartamento con e/o senza balconi, con e/o senza giardino)
Ø la composizione del nucleo familiare e la conseguente organizzazione della gestione del cane

L’ultimo punto è importante proprio da un punto di vista educativo. Infatti se il bambino ha raggiunto i 6-9 anni gli si possono affidare alcune responsabilità, come il compito di preparare la ciotola del cibo e/o accompagnare il cane per i suoi bisogni giornalieri, in modo che egli impari a prendersi cura di qualcuno con amore e ricevendo amore e spostando, quindi, l’attenzione dall’IO egocentrico all’esterno. Con la pubertà, però, potrebbero presentarsi difficoltà a mantenere questi compiti in quanto l'adolescente diventa socialmente attivo e frequentemente il cane paga il prezzo di questi primi atti di autonomia. Anche in questo caso un cane ben socializzato ed il dialogo con il ragazzo garantiranno il permanere di un rapporto ottimale con il cane.
Altro aspetto che i genitori non devono sottovalutare è la sicurezza sulla quale si deve prestare tanta più attenzione quanto più il bambino è piccolo. Solitamente il cane reagisce alle “angherie” dei bambini senza danneggiarli, ma fa loro capire quando devono smetterla attraverso una ringhiatina o uno scossone. In ogni caso è fondamentale limitare gli eccessi che il cane potrebbe avere nell’avvisare che si sta spazientendo ma nello stesso tempo limitare anche al bambino gli atteggiamenti che possano infastidirlo che vanno dal corrergli intorno, saltargli accanto, urlargli nelle orecchie a veri e propri fastidi fisici tipo tirargli le orecchie e la coda.
Riguardo le malattie del nostro amico a 4 zampe c’e’ molto allarmismo in giro, spesso ingiustificato: infatti basta una preventiva collaborazione tra il proprio veterinario e il proprio pediatra e difficilmente il bambino avrà problemi.
Non dimentichiamo mai che raramente un cane è piu' sporco di alcuni luoghi pubblici in cui facciamo giocare i bambini e ancor meno fonte di contagio di malattie maggiore rispetto a quelle che si contraggono all’asilo o a scuola.
In conclusione, quindi, il cane rappresenta un ottimo sussidio educativo per il bambino. I genitori rivestono un ruolo fondamentale per la scelta dell'animale piu' adeguato a quel contesto familiare ed in quest'ottica essi contribuiranno alla creazione di citta' in grado di proporsi all'uomo ed ai suoi animali come giusto spazio in cui vivere e convivere.