lunedì 3 marzo 2008

TOGLIAMO IL CIUCCIO!

Non è insolito vedere bambini di 2 anni con il ciuccio. Nonostante i genitori stessi vorrebbero vedere il bambino privato di quell’oggetto che, ai loro occhi, lo rende ancora piccino.
In realtà l’allontanamento del ciuccio non è un passo facile da prendere alla leggera, così come quello di togliere il pannolino, infatti il bambino viene privato di una sicurezza e, quindi, si potrebbe andare incontro a varie reazioni che andranno via via comprese e, di conseguenza, gestite. Il ciuccio per il bambino non rappresenta solo un oggetto, ma diventa un modo di trovare sicurezza nei momenti critici della vita ed è per questo che è così difficile disfarsene. Solitamente, quando il bambino inizia ad acquistare sicurezza, intorno ai tre anni, abbandona da solo il ciuccio, ma, nei casi, purtroppo non rari, in cui bambini di 6-7 anni usano ancora il ciuccio, il genitore deve assolutamente intervenire. Nonostante il ciuccio abbia una valenza emozionale importante per il bambino va ricordato che, qualora il ciuccio venga lasciato al bambino ogni giorno e per diverse ore, può provocare problemi all'arcata dentale (denti sporgenti, sia per quanto riguarda l'arcata dentaria superiore che quella inferiore) e al palato, soprattutto dai tre anni in su quando si ha l'eruzione di tutti i denti, quindi è bene non esagerare con il suo utilizzo. Inoltre l'abbandono del ciuccio è uno dei primi grandi passi per fargli acquistare la sicurezza che lo accompagnerà durante la sua vita.

Chiaramente togliere il ciuccio al bambino non è facile. Il genitore potrebbe trovarsi davanti a comportamenti regressivi (fare pipì a letto, rifiutarsi di mangiare da solo) per dimostrare che è ancora piccolo e ha bisogno del ciuccio.

Ma come rendere meno indolore possibile questo momento? In primo luogo si deve cercare di spostare l'attenzione dei piccoli verso altri oggetti o attività che con il ciuccio non possano fare (es. farli cantare). Il metodo più efficace per convincere i piccoli ad abbandonare ciuccio rimane quella di iniziare la separazione con poche ore al giorno e poi aumentare gradualmente. Se il momento più delicato riguarda la notte è utile distrarlo attirando la sua attenzione con un peluche o con qualche dimostrazione affettiva in più, purchè tutto avvenga quando è sveglio in modo che possa essere consapevole del progetto di cambiamento.
Evitare sia le tecniche cruente (togliere il ciuccio all’improvviso, farlo sparire e far piangere il bambino) e le scuse banali tipo "l'ha preso il gatto o il cane", perché i nostri bambini sanno bene che non si è mai visto un animale con il ciuccio.

E’ importante che i genitori, nel momento in cui decidono di togliere il ciuccio al bambino, lo facciano in modo coerente e fermo, altrimenti, davanti ad un comportamento incongruente il bambino potrebbe rimanere disorientato.
Ritornare sulla decisione potrebbe essere importante soltanto se il bambino dovesse attraversare periodi di forte stress, ma, a questo punto, diventerebbe auspicabile rivolgersi al pediatra per comprendere la causa dell’ansia. Per quanto difficile è importante non perdere la pazienza nel fargli capire che è diventato grande, facendo avvenire questo cambiamento nella massima tranquillità, senza imposizioni. Importantissimo è stare molto attenti a che il pollice non sostituisca il ciuccio, in quanto questa abitudine è molto deleteria e più difficile da eliminare.